La Mindfulness

Mindfulness, che spesso è tradotta come “consapevolezza”, deriva dalla parola Sati in lingua Pali. Il significato di tale parola fa riferimento ad uno stato “mentale e fisico” caratterizzato da “presenza mentale” in cui i fenomeni interni ed esterni, da un lato vengono osservati per quello che sono e, dall’altro, si fa distinzione tra i fenomeni e le proprie proiezioni e distorsioni mentali (Uchiyama, 2004; Tsoknyi, 1998). La Mindfulness e gli interventi basati sulla mindfulness (MBI) includono una vasta gamma di pratiche legate al concetto di “consapevolezza”. Tra le pratiche più conosciute sono annoverate le “meditazioni buddiste”, come ad esempio la meditazione Vipassana (Gunaratana, 1993) e la meditazione Zen (Kapleau, 1965), e le pratiche moderne di meditazione standard basate sui gruppi, come la “Mindfulness Based Stress Reduction” (intervento mindfulness per la riduzione dello stress) (M.B.S.R.) (Kabat-Zinn, 1990) e la “Mindfulness Based Cognitive Therapy” (mindfulness per la psicoterapia cognitivo comportamentale) (M.B.C.T.) (Segal, Williams, & Teasdale, 2002) la “Mindfulness Based Relapse Prevention” (mindfulness per la prevenzione alle ricadute nelle dipendenze) (M.B.R.P.) (Bowen, Chawla & Marlatt 2010) sono comunemente indicati come approcci “mindfulness-based”, basati cioè, sulla consapevolezza. All’interno del processo di mindfulness, lo sviluppo della “nuda attenzione” e della “consapevolezza pura”, non è il fine ultimo, bensì è la costruzione di uno strumento e di un processo che aiuta a ridurre la sofferenza degli uomini (Chiesa, Calati, & Serretti, 2011). Infatti, lo sviluppo della Mindfulness o Sati come “presenza mentale” o come “familiarizzare con i processi mentali”, porta all’aumento della consapevolezza delle proprie intenzioni, emozioni, pensieri, parole e azioni e delle conseguenze che possono avere su di sé e sugli altri.

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Meditazione

Domare la mente e portarla alla giusta comprensione della realtà. Da “Come Meditare” di Kathleen McDonald.

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M.B.S.R

Sviluppato dal Dott. Jon Kabat-Zinn alla fine degli anni ‘70, il protocollo M.B.S.R. propone di costruire un atteggiamento consapevole verso i processi disfunzionali dello stress interrompendo, in tal maniera, le reazioni emotive e comportamentali che elicitano e determinano le conseguenze bio-psico-sociali di stress.

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M.B.C.T

La Terapia cognitiva basata sulla mindfulness (M.B.C.T.) è stata sviluppata da tre psicologi negli anni ’90, come metodo di prevenzione della depressione. Si propone di intervenire in prevenzione di comportamenti e di stati depressivi cercando di sviluppare nei pazienti una maggiore consapevolezza in merito ai processi disfunzionali che conducono ad un comportamento e pertanto stato depressivo.

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M.B.R.P

La costruzione di memorie legate all’uso di sostanze produce un pensiero e un comportamento di tossicofilia e tossicomania. Mindfulness nella prevenzione alle ricadute significa parafrasando Viktor Frankl, costruire uno spazio mentale tra lo stimolo e la risposta e proprio in quello spazio risiede il potere di scegliere la nostra risposta ed è in essa che c’è la nostra crescita e libertà.

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D.B.T

La Dialectical Behavior Therapy (DBT) è un protocollo terapeutico che ha dimostrato una significativa efficacia nel ridurre i comportamenti multi-impulsivi e suicidari, in particolare nei pazienti che soffrono di Disturbo Borderline di Personalità (Linehan, 1993).